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Quando l'arte è ricerca del Sè

La funzione dell'arte è, secondo me, una funzione maieutica, ovvero una funzione di levatrice, di aiuto alla nascita della verità, del vero Sé in attesa di esprimersi. 

L'arte può riconnettere l'uomo con quella parte che è Creatrice e quindi Divina.

Di cosa ha bisogno il nostro Dio interiore se non di danzare, cantare, dipingere, raccontare i mondi interiori che si affacciano nel suo cuore?

Questo mi ha guidato sempre nel mio percorso teatrale in cui sono stata attrice, regista e docente.

Faust tragedia soggettiva
dal Faust di Fernando Pessoa
Museo di Arti e Tradizioni Popolari 1995
Teatro La Cometa di Roma 1998
 
 

Il Faust è uno degli scritti ritrovati nel baule di Pessoa dopo la sua morte. Frammenti, pagine, appunti. Ho riscritto questo Faust seguendo il mio personale percorso creando uno spettacolo multimediale dove il video, la danza, il canto e un trio d'archi raccontano la storia di una vita alla ricerca della luce.

Woizek
da Buchner
Teatro  Vascello - Roma - 2000

Dramma della follia, della condizione umana, della impossibilità a scegliere il proprio destino.

Chi ha detto che esiste il libero arbitrio?

Quando il sentimento diventa dittatore la libertà svanisce.

Madredea

Spirit Dance Dawnload

Teatro Colosseo - Roma - 2011

Gilgamesh
le più antiche testimonianze della civiltà
Teatro Parioli - Roma -1996

Prendi la tavoletta di lapislazzuli e leggi
i travagli di Gilgamesh, colui che superò ogni ostacolo.

Egli è superiore agli altri re, imponente di statura,

prode figlio di Uruk, toro selvaggio che si scatena.

Toro selvaggio generato da Lugalbanda, Gilgamesh, di forza perfetta, figlio della dea giovenca Rimat-Ninsun.

Gilgamesh, alto, magnifico e terribile,
che attraversò l'Oceano, il mare che si estende fino a dove sorge il sole;

colui che esplorò il mondo alla perenne ricerca della vita (eterna)
e arrivò con la sua forza a Utnapishtim;
colui che restaurò i centri di culto distrutti dal Diluvio,
e ripristinò i riti delle divinità astrali.
Per due terzi è dio, per un terzo uomo.

 
La luna e 3 soldi
da B. Brecht
Teatro Ateneo - Roma 1991
 

Il capolavoro di Brecht per raccontare la ragnatela della vita. Connessi uno all'altro leghiamo i nostri destini e ci trasciniamo l'un con l'altro verso un destino ignoto. Il fine è sempre lo stesso: sopravvivere!

Siamo partiti dal desiderio di esplorare l’archetipo della Madre-Dea, che è stato così lungamente nascosto dalla nostra cultura patriarcale. Ne abbiamo rintracciato le origini storiche e mitiche, studiando i percorsi sotterranei del femminile durante i secoli.

Esploriamo la polarità femminile partendo dalla Dea come “generatrice di vita”, entriamo nel femminile addomesticato dalla società attuale ed arriviamo ad un femminile integro che attinge al suo aspetto cosmico.

Dal potere del femminile si può incontrare il potere del maschile. La collaborazione delle due polarità crea un nuovo mondo.

 

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